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Apparato urogenitale evidenzia batteriuria asintomatica in vescica

La batteriuria asintomatica è condizione vescicale caratterizzata dalla presenza di batteri nelle urine (confermata dall'urinocoltura) senza che si manifestino i sintomi tipici della cistite. E' piuttosto frequente in gravidanza, in età pediatrica, nella popolazione anziana, nei diabetici, negli incontinenti, in caso di calcoli o tumori urinari e negli utilizzatori di cateteri vescicali, ma è facilmente riscontrabile anche nelle donne fertili non gravide.

 

Batteriuria asintomatica

Cosa è la batteriuria asintomatica?

La batteriuria asintomatica è una condizione in cui la presenza di batteri in vescica non provoca alcun danno alla vescica. Non avremo quindi infiammazione e l'esame delle urine (o lo stick urine a domicilio) rileverà la presenza di nitriti (indice di presenza batterica) e l'assenza di leucociti o una loro minima presenza (indice di assenza di infiammazione). In questi casi è molto importante escludere che la presenza di batteri sia dovuta ad una contaminazione durante la raccolta del campione d'urina o alla sua manipolazione da parte del personale sanitario. Per avere tale certezza è opportuno ripetere l'esame colturale dopo 5 giorni dal precedente. Se la carica batterica è inferiore alla precedente e costituita da batteri diversi si è di fronte ad una contaminazione. Se è coinvolto lo stesso batterio e la carica è incrementata, c'è la possibilità che a breve si sviluppi sintomatologia. Se viene rilevato lo stesso batterio nella stessa quantità siamo davanti ad una reale batteriuria asintomatica presumibilmente innocua.

Le urine potrebbero apparire torbide e maleodoranti, ma i sintomi dolorosi sono assenti. L'assenza di sintomi in presenza di batteri può dipendere da più fattori:

  • Difese efficaci. Le difese del tuo organismo sono in grado di tenere a bada l'infezione impedendo ai microrganismi di colonizzare le pareti della tua vescica. Di conseguenza non avrai né infiammazione, né i sintomi legati ad essa.
  • Batteri non patogeni. Un'altra possibile causa di asintomaticità è legata al tipo di batterio. Esso potrebbe non avere caratteristiche patogene, non essere in grado cioè di sviluppare malattia infettiva. Per esempio alcuni batteri non hanno capacità adesive. Non riuscendo ad attaccarsi alle pareti vescicali, non riescono a incrementare la loro colonia in quanto vengono espulsi col flusso urinario senza avere il tempo sufficiente a replicarsi. Hanno perciò capacità riproduttive (infatti la batteriuria è costante nel tempo), ma non adesive e quindi non patogene.
  • Cause neurologiche. Una patologia o un trauma a carico del sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) o periferico (nervi, terminazioni nervose e recettori) può alterare la sensibilità della vescica riducendo o bloccando gli stimoli dolorifici. Il dolore in questo caso non è assente, ma non riesce ad essere percepito, quindi l'assenza di sintomi non può escludere la presenza di infiammazione e di patogenicità batterica.

 

Cura della batteriuria asintomatica

Si deve trattare la batteriuria asintomatica?

Sono tantissime le persone asintomatiche che scoprono di avere batteri nelle urine solo attraverso esami di routine e che vengono poi trattate con antibiotici nel vano (e dannoso) tentativo di vedere questa carica eliminata. Infatti si può essere portatori di batteriuria asintomatica per mesi, per anni o per tutta la vita, senza mai sviluppare infiammazione, sintomi e danni.

Poiché in questo caso non abbiamo infezione, l'antibiotico non è necessario ed è sufficiente tenere monitorata la situazione e prevenire l'insorgenza di una vera e propria cistite batterica caratterizzata da infiammazione vescicale e dolore.

“Nel 2008 io e il mio compagno decidiamo di avere un figlio, vado a parlare con la gine che mi da delle analisi da fare, urine comprese. Potete immaginare cosa ne uscì e.coli 1.000.000, nitriti-mucopus-tracce sangue PRESENTI!!!! e così subito antibiotici!!! ripeto questa trafila x circa 1 anno, girando tra ginecologa, medico di base e urologo...tutti mi riempono di antibiotici. IO NON AVEVO NESSUN SINTOMO!!!”
Lalla74 30/11/2010 (cistite.info)

Qui di seguito puoi trovare lo schema di cura messo a punto dall'associazione insieme ai medici con cui collaborariamo, basandoci sulle esperienze di migliaia di donne con cui interagiamo quotidianamente.

Ricevi gratis lo schema di cura della batteriuria asintomatica
Schema batteriuria asintomatica

Approfondimento: Come trattare la batteriuria asintomatica

 

Studio sulla batteriuria asintomatica

La batteriuria asintomatica deve essere trattata?

Uno studio pubblicato il 5 ottobre 2000 sul New England Journal of Medicine valutò per 6 mesi 796 donne sessualmente attive, non gravide e senza problemi o sintomi di cistite. Il 5% delle donne presentò nel tempo batteriuria asintomatica. Di queste, solo quattro svilupparono malattia sintomatica dopo una settimana dall'urinocoltura mentre le altre 36 restarono asintomatiche.

Uno studio italiano del 2011 ha seguito per 12 mesi 673 donne con batteriuria asintomatica.

articolo

Metà delle donne furono trattate con antibiotici e metà non ricevette alcuna terapia. 98 donne trattate con antibiotici svilupparono recidive, contro 23 del gruppo non trattato. La qualità di vita nel corso dell'anno di valutazione fu nettamente superiore per le donne non trattate. Tra le 673 donne partecipanti allo studio solo 3 donne svilupparono pielonefrite: due nel gruppo sottoposto ad antibiotici e una nel gruppo opposto. Una curiosità: questo studio è stato premiato in Francia al 27° congresso annuale della Società di urologia europea (febbraio 2012) come miglior lavoro in campo urologico. In Italia, presentato nel 2011 al congresso nazionale SIU (Società Italiana di Urologia), è passato inosservato.

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Questi studi mettono in evidenza che il nostro corpo è in grado di difendersi dai batteri presenti, che è difficile la trasformazione di una batteriuria sintomatica in cistite sintomatica e ancor più rara la trasformazione in pielonefrite. Questi studi inoltre dimostrano che la terapia antibiotica è sconsigliata non solo in quanto inutile (non c'è in realtà nessun pericolo contro cui combattere), ma soprattutto perché dannosa: può creare resistenze, alterare la flora batterica vaginale ed intestinale (che ci protegge dagli attacchi batterici) aumentando il rischio di contaminazione vescicale da parte di batteri realmente patogeni.

Di conseguenza la batteriuria asintomatica non va trattata (pena l'insorgenza di una reale cistite sintomatica) se non in casi particolari quali il trapianto renale.

“Una volta fra le varie analisi feci un urinocoltura, ma nessun mi disse che dovevo scartare il primo getto di pipì e che dovevo fare un bidè prima di raccogliere le urine. Fatto sta che furono positive all'e. coli, presi antibiotico. Poi altra urinocoltura, ancora antibiotico, tutto senza sintomi!
beh dopo il secondo antibiotico le cistiti mi vennero per davvero. Da li 10 mesi di cistiti, un mese si e uno no.”
Yaya 13/09/2012 (cistite.info)

Nel manuale Merck per medici si legge:

“Nella batteriuria asintomatica non trattata, i microrganismi (specialmente l’Escherichia. coli) perdono la loro virulenza e diventano estremamente sensibili all’effetto battericida del plasma umano normale. La presenza di grandi quantità di batteri nelle urine, pertanto, può esercitare un’azione protettiva contro la batteriuria sintomatica causata da ceppi microbici più virulenti.”

L'utilizzo di D-mannosio assunto regolarmente contribuisce all'eliminazione delle cariche batteriche eccessive e a mantenere questi microrganismi innocui.

“Io non so bene come definirmi, nel senso che i batteri nelle urine ci sono ancora. Lo so perchè ogni tanto provo a fare lo stick e i nitriti sono presenti, ma non so quanti batteri ci sono perchè sono mesi che non faccio più un'urinocoltura. L'ultima volta erano 100.000. Praticamente niente rispetto ai 10.000.000 che avevo prima di prendere il mannosio.
Riguardo i sintomi invece, sono totalmente scomparsi ormai da mesi. (...)
Non ho più problemi con i rapporti e mangio di tutto. Vado in palestra, in piscina (acquagym, purtroppo non so nuotare) ed in bicicletta e non ho problemi.
Se non sono guarita, si è creata un'allegra convivenza con i miei escherichia coli. Viviamo insieme senza pestarci i piedi.”
Silvana 12/10/2010 (cistite.info)
“Non scrivo su questo forum da una vita, ma non passa giorno in cui non gli sia mentalmente riconoscente
Ad aprile cade l'anniversario della liberazione (non il 25, ma il 10, ultimo episodio di cistite!), da ben 3 anni MAI più avuto problemi. Sono da annoverare tra le guarite (gli escherichia non mollano, ne ho ancora qualche milione, ma zero leucociti e sono asintomatica). (…) sono una donna nuova, spensierata, senza menomazioni!
Tre anni meravigliosi e grazie a voi.”
Ross80 30/04/2013 (cistite.info)

Bibliografia

  1. “Trattato di anatomia patologica clinica” M. Raso Vol II, Piccin, 1981, pag 371/379
  2. “Chirurgia. Basi teoriche e Chirurgia generale” R. Dionigi, Elsevier 2009, pag 1445
  3. “Patologia medica” AA. VV: Piccin, 1989,, pag 188
  4. “Malattie infettive” M. Moroni, R. Esposito, F. De Lalla, Elsevier Masson, 2008 pagg 634/637
  5. “Medicina interna sistematica” C. Rugarli, Elsevier 2010 , pag 917
  6. “Manuale di Chirurgia Generale” (2 voll.) G. Fegiz, D. Marrano, U. Ruberti , Piccin 1996, pag 2799
  7. “Infezioni delle vie urinarie” A. Bartoloni, Clinica di Malattie Infettive e Tropicali, Università degli Studi di Firenze
  8. “Il dosaggio della glicoproteina di Tamm-Horsfall: sfizio nefrologico o strumento diagnostico?” M. Marangella, M. Petrarulo, C. Bagnis, S. Berutti, C. Vitale, A. Ramello, UO Nefrologia Dialisi e Centro Calcolosi Renale, Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino
  9. “Trattato di medicina interna” G. Crepaldi, A. Baritussio , Volume 3, Piccin, 2003, pagg 3605-3606
  10. “Tamm-Horsfall protein: a multilayered defence molecule against urinary tract infection” M.D. Säemann, T. Weichhart, W. H. Hörl, G. J. Zlabinger, Medical University of Vienna, Vienna, Austria.1, Eur J Clin Invest. 2005 Apr;35(4):227-35
  11. “Andrologia clinica” W. B. Schill, F. H. Comhaire, T. B. Hargreave, Springer 2010, pag 402
  12. “Valutazione del ruolo della batteriuria asintomatica nella prevenzione delle recidive sintomatiche nelle giovani donne affette da UTI ricorrenti...” F. Meacci, T. Cai, N. Mondaini, L. G. Luciani, D. Tiscione, G. Malossini, S. Mazzoli, R. Bartoletti, 84°congresso nazionale SIU, Roma 23-26 ottobre 2011
  13. Manuale Merck per medici (http://www.msd-italia.it/altre/geriatria/sez_12/sez12_100.html)

 

Donna con cistite abatterica sintomatica

La cistite abatterica sintomatica è un'infiammazione della vescica, che provoca dolore e disturbi urinari e che non è causata da batteri.

Tramite esame urine o stick delle urine è possibile trovare leucociti e sangue. I nitriti sono assenti. L'urinocoltura è negativa.

Anche in assenza di batteri nelle urine spesso si continua a dare a loro la responsabilità dei dolori e a trattare queste cistiti con terapie antibiotiche.

 

 

"Ritirato urinocoltura e, come Rosanna aveva previsto, negativa. In compenso oggi lo stimolo è frequentissimo. Seduta poi lo è ancora di più, per non parlare di quando viaggio in auto saranno le vibrazioni, non lo so... ma è veramente fastidioso. (...) Va be... oggi sono proprio demoralizzata. Se non ci sono batteri... allora cosa può essere che mi da questo stimolo?"
Simo76 08/02/2011 (cistite.info)
"Aggiorno. Urinocoltura effettuata venerdì: negativa. In effetti non ho mai avuto un'urinocoltura positiva nonostante i miei disturbi urinari (pesantezza alla vescica, dolore tipo quello che si prova dopo l'estrazione di un catetere, spasmi che arrivano a volte fino quasi all'ombelico, urgenza minzionale)."
Silviaf 30/03/3011 (cistite.info)

Così quando la coltura risulta negativa ti disperi perché l'unica possibile causa che conosci è stata esclusa, la tua pillolina magica (l'antibiotico) è stata quindi privata del suo potere curativo e ti ritrovi senza diagnosi, senza terapie possibili e considerata un'ipocondriaca psicosomatizzante.

"vado dal dottore che mi riprescrive l'urinocoltura e nulla di nuovo. nessun batterio. sono sconsolata, il mio medico di base mi guarda come fossi alienata "
Elly 16/11/2010 (cistite.info)
"in questi mesi mi dicevano: ma le urocolture sono negative, come fai ad avere male? Forse ti sembra... Si, figuriamoci MI SEMBRAAA????"
Paola60 18/10/2012 (cistite.info)

 

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Cause della cistite abatterica

Quali sono le cause della cistite abatterica?

In realtà la cistite può essere provocata da decine di cause non batteriche che giustificano l'inefficacia dell'antibiotico. Ecco perché ogni volta che ritiri il referto dell'urinocoltura fai gli scongiuri affinché risultino anche solo 4 miseri microrganismi a cui affidare la responsabilità dei tuoi dolori: è tranquillizzante attribuire la causa dei tuoi dolori a qualcosa di esterno che si possa sconfiggere velocemente con una pastiglietta da ingurgitare in un secondo.

Le cause non infettive (non batteriche) che possono scatenare una cistite, sono molteplici:

Questi fattori causano uno stato di irritazione ed infiammazione simile a quello generato dall'attacco vescicale batterico. Ciò che genera dolore infatti è l'infiammazione che la vescica attua per difendersi dall'aggressione. Che siano batteri, acidità o altre sostanze irritanti, l'infiammazione conseguente è la stessa e quindi anche la sintomatologia sarà simile. Nella cistite interstiziale, per esempio c'è una costante infiammazione vescicale in assenza di batteri nell'urina. Un altro esempio è la classica cistite da “luna di miele”, cioè quella conseguente ai rapporti sessuali in cui il trauma causato dall'attrito durante i rapporti e gli urti ricevuti dalla vescica e dall'uretra durante l'atto, provocano sintomi identici a quelli di un'infezione vescicale. Ed ancora: la presenza di renella o cristalli nelle urine provoca graffi sulle mucose uretrali e vescicali e di conseguenza dolore alla minzione pur in assenza di batteri.

“Udite udite...la cistite mi ha fatto visita!!!!!!(...) Non so se la causa è stata: rapporto sessuale (giovedì sera), troppo vino (venerdì sera), mestruazioni imminenti (il periodo premestruale mi regala sempre momenti magici). Cmq domani urinocoltura (ho costretto la mia dot a farmi l'impegnativa nonostante i suoi "ma non è meglio se ti prescrivo qls? riesci a resistere per 3 giorni?")...e vedrò che bestiacce sono e se ci sono.”
Serena84 10/05/2011 (cistite.info)
"Eccomi qui...risultato dell'urinocoltura: carica microbica non significativa- coltura aerobi negativo Ecco...il risultato è che sono una pirla!!! :-)
E che non ho più il fisico per fare la sedicenne!!!"
Serena84 19/05/2011 (cistite.info)
"Eseguo esame urine= presenza di numerose cellule epiteliali squamose ma x il resto nessuna alterazione urinocultura=negativa ecografia =solo qualche "eco" che evidenzia della "sabbia " [renella. NdA] o altro deposito.L'urologa mi dice di iniziare ugualmente antibiotico (C****xin) che stavolta prendo senza beneficio"
Beola70 10/02/2011 (cistite.info)

Diventa quindi fondamentale in questi casi rafforzare la vescica in modo da renderla meno sensibile agli stimoli e capire esattamente la patologia di base per risoverla evitando nuove cistiti.

Un discorso a parte va fatto per i pochissimi falsi negativi, ovvero per quei casi in cui l'urinocoltura non evidenzia la presenza di batteri, sebbene questi in realtà ci siano.

 

Falsi negativi

Ci sono casi in cui i batteri sono presenti nonostante l'urinocoltura non ne rilevi la presenza. Diverse sono le ragioni perché ciò possa avvenire:

  • Limite di positività. L'urinocoltura viene considerata negativa se la carica è inferiore alle 100mila UFC (unità formanti colonie). Tuttavia sono moltissime le donne che con una carica inferiore a tale soglia hanno una sintomatologia acuta. Ciò può dipendere dal fatto che anche pochi batteri, ma molto aggressivi riescono ad attivare una risposta infiammatoria massiccia. Oppure perché lo strato di GAG dell'urotelio lesionato dalle recidive precedenti non riesce più a proteggere il tessuto sottostante, estremamente sensibile e delicato, ed anche una debole carica batterica riesce a scatenare una sintomatologia importante. O ancora perché la proliferazione di nuove terminazioni nervose ha reso estremamente sensibile la mucosa vescicale tanto da avvertire anche la minima presenza di batteri. In questo caso però non serve a nulla sconfiggere i batteri se non ricostruisci le pareti vescicali: la cistite continuerà a  tornare.
  • Batteri intrappolati nell'urotelio. Esiste l'ipotesi che la carica batterica non sia libera nel flusso urinario, ma intrappolata nelle pareti vescicali e/o nell'uretra. Di conseguenza l'urinocoltura, che valuta solo il liquido emesso, non rileverà la presenza batterica. Ho riportato questa teoria, sebbene non la condivida, perché viene utilizzata spesso per giustificare la prescrizione di antibiotici nonostante l'urinocoltura negativa. A mio parere questi batteri moltiplicandosi si spostano, si staccano, vengono eliminati con le normali cellule di sfaldamento alle quali sono attaccati. Se così non fosse queste colonie imploderebbero nel loro spazio ristretto. Quindi ritengo che i batteri riprodotti si dovrebbero ritrovare comunque nelle urine. Pertanto se l'urinocoltura è negativa non vi è alcun dubbio sull'attendibilità dell'esame.
  • Germi non comuni. Può anche succedere che il responsabile dell'infezione sia un microrganismo che con una normale urinocoltura non viene ricercato. Si potrebbe trattare di: gonococco, clamydia, ureaplasma, herpes virus, candida, bacillo della tubercolosi. Essi possono essere rilevati con esami specifici per la loro ricerca. E' bene però sottolineare che molte volte, pur debellando questi germi non comuni, la sintomatologia persiste.
  • Terapia antibiotica. Se si effettua l'urinocoltura durante una terapia antibiotica o subito dopo averla terminata, la sua presenza nelle urine falserà il risultato non facendo emergere i batteri presenti. Dall'ultimo giorno di terapia dovranno passare almeno 10 giorni prima di effettuare l'urinocoltura.
  • VBCN. Questo termine indica lo “stato vitale non coltivabile”, ossia la condizione per cui alcuni batteri sono vivi, ma non riescono a riprodursi in condizioni particolari dell'urina o nei terreni colturali tradizionali (quelli cioè dove vengono messi i campioni delle nostre urine per valutare la presenza e quindi la crescita batterica). Rimangono come in letargo mantenendo però la loro patogenicità ed esprimendola non appena ricominciano a moltiplicarsi in urine o terreni di coltura idonei. Le pareti vescicali rappresenterebbero una riserva per questi batteri, che pare possano sopravvivere per mesi nello stato dormiente dando urinocolture negative e solo in seguito provocare cistite sintomatica ed urinocolture positive. Anderson e colleghi hanno analizzato campioni di urina risultati negativi all'esame colturale ed hanno ritrovato batteri in questo stato dormiente, seppur vitale. Domingue ed altri hanno dimostrato che nel 29% del tessuto prelevato con biopsia vescicale a pazienti affette da cistite interstiziale (notoriamente con urinocolture negative) c'era la presenza (i geni) di batteri Gram-negativi in forma dormiente. Bisognerebbe valutare se questi batteri siano in grado di provocare danni ai tessuti quando sono in fase dormiente (non ho trovato studi relativi a questo), perché se così non fosse il VBCN giustificherebbe il falso negativo in fase asintomatica, ma non un falso negativo in fase sintomatica. Infatti nel momento in cui tali batteri in stato VBCN si riattivano, si moltiplicano e diventano patogeni provocando cistite, a mio parere dovrebbero essere rilevabili nelle urinocolture, tanto quanto quelli tradizionali.

In tutti questi casi l'antibiotico potrebbe essere efficace nonostante la negatività dell'urinocoltura.

“Ti è successo esattamente quello che è capitato a me nell'ultima cistite!!!!Dolori a palla, urinocoltura negativa ma leucociti a palla e quindi antibiotico pure io...Però anche a me l'ha fatta passare”
Fittina70 30/11/2009 (cistite.info)

Ad ogni modo, anche nel caso i responsabili fossero proprio questi batteri non rilevati, la domanda da porti non è “Cosa posso assumere per debellare questi batteri?”, bensì:

Cosa posso fare per rinforzare le mie difese ed impedire a questi batteri di arrivare nella mia vescica?.

 

Trattamento della cistite abatterica

Una volta capito che in caso di sintomi di cistite in assenza di batteri l'antibiotico non ha motivo di essere assunto puoi concentrarti sulla riduzione dell'infiammazione vescicale attraverso trattamenti e strategie comportamentali.

Insieme ai medici coi quali collaboriamo e basandoci sulle migliaia di esperienze riportate dalle donne con cui ci confrontiamo da decenni, abbiamo formulato uno schema di trattamento, che riassume, giorno per giorno cosa assumere, come e quando.

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schema cura cistite abatterica

Approfondimento: Cura della cistite abatterica

 

Bibliografia

  1. “Trattato di anatomia patologica clinica” M. Raso Vol II, Piccin, 1981, pag 371/379
  2. “Chirurgia. Basi teoriche e Chirurgia generale” R. Dionigi, Elsevier 2009, pag 1445
  3. “Patologia medica” AA. VV: Piccin, 1989,, pag 188
  4. “Malattie infettive” M. Moroni, R. Esposito, F. De Lalla, Elsevier Masson, 2008 pagg 634/637
  5. “Medicina interna sistematica” C. Rugarli, Elsevier 2010 , pag 917
  6. “Manuale di Chirurgia Generale” (2 voll.) G. Fegiz, D. Marrano, U. Ruberti , Piccin 1996, pag 2799
  7. “Infezioni delle vie urinarie” A. Bartoloni, Clinica di Malattie Infettive e Tropicali, Università degli Studi di Firenze
  8. “Il dosaggio della glicoproteina di Tamm-Horsfall: sfizio nefrologico o strumento diagnostico?” M. Marangella, M. Petrarulo, C. Bagnis, S. Berutti, C. Vitale, A. Ramello, UO Nefrologia Dialisi e Centro Calcolosi Renale, Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino
  9. “Trattato di medicina interna” G. Crepaldi, A. Baritussio , Volume 3, Piccin, 2003, pagg 3605-3606
  10. “Tamm-Horsfall protein: a multilayered defence molecule against urinary tract infection” M.D. Säemann, T. Weichhart, W. H. Hörl, G. J. Zlabinger, Medical University of Vienna, Vienna, Austria.1, Eur J Clin Invest. 2005 Apr;35(4):227-35
  11. “Andrologia clinica” W. B. Schill, F. H. Comhaire, T. B. Hargreave, Springer 2010, pag 402
  12. “Valutazione del ruolo della batteriuria asintomatica nella prevenzione delle recidive sintomatiche nelle giovani donne affette da UTI ricorrenti...” F. Meacci, T. Cai, N. Mondaini, L. G. Luciani, D. Tiscione, G. Malossini, S. Mazzoli, R. Bartoletti, 84°congresso nazionale SIU, Roma 23-26 ottobre 2011
  13. Manuale Merck per medici (http://www.msd-italia.it/altre/geriatria/sez_12/sez12_100.html)

 

Escherichia coli si riproduce sulla parete vescicale

La cistite batterica, o IVU (infezione delle vie urinarie), si caratterizza per la presenza di batteri nelle urine (con una carica microbica superiore alle 100.000 UFC - Unità Formanti Colonie) e per la presenza dei tipici sintomi della cistite. Durante una cistite batterica i patogeni sono in grado di aderire alla parete vescicale, di riprodursi su di essa e di aggredirla, scatenando la risposta infiammatoria dovuta allo stato infettivo.

Gli Schemi di cura specifici per ciascun tipo di Cistite messi appunto da Cistite.info possono aiutarti a combattere e prevenire la Cistite.

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Sebbene la cistite batterica possa essere provocata anche da virus, funghi e germi meno comuni, i batteri ne sono di gran lunga i maggiori responsabili e nell'80% dei casi si tratta di Escherichia coli.

La cistite batterica è caratterizzata dalla presenza di nitriti e leucociti nello stick delle urine e di dolorosi sintomi vescicali:

  • Dolore quando si urina (dolore alla minzione)
  • Senso di peso alla vescica
  • Difficoltà ad urinare
  • Sangue nelle urine
  • Senso di svuotamento incompleto

"I sintomi della cistite batterica possono variare molto da persona a persona."

La cura della cistite batterica è tradizionalmente a base di antibiotici. In questo caso l'antibiotico mirato risulta efficace sulla sintomatologia acuta, ma non sulle cause responsabili dell'arrivo di questi patogeni in vescica. Se da una parte l'antibiotico distrugge i patogeni, dall'altra distrugge anche i batteri buoni che competono con quelli "cattivi". Inoltre, poiché l'antibiotico non è efficace contro i funghi, questi sopravvivono alla terapia e si riproducono indisturbati. Tutto ciò non fa che aumentare la probabilità che si sviluppino recidive batteriche e infezioni da candida.
Un approccio più efficace deve invece ripristinare le difese e gli equilibri persi per scongiurare o spezzare il circolo della cistite corinica o ricorrente.

Una valida alternativa all'antibiotico è il D-mannosio.

Ricevi gratis lo schema di cura della cistite battericaSchema cura cistite acuta

Approfondimento: La cura della cistite batterica

 

Convenzioni per i soci

Spesso capita che sintomi e batteri siano concomitanti, ma indipendenti tra loro. In queste situazioni siamo in presenza sia di batteriuria asintomatica che di infiammazione di origine non batterica, ovvero il Paziente ha batteri innocui in vescica, che non sono responsabili dei suoi sintomi in realtà dovuti ad agenti irritanti non infettivi.

In questi casi valuta la possibilità che tu sia affetta da contrattura del pavimento pelvico, vulvodinia o neuropatie uro-genitali.

“ho sentito vari ginecologi ed urologi e l'unica cosa emersa da un tampone vaginale è la positività all'enterococus feacalis.mi sono sottoposta a cicli di antibiotici di ciproxin 500 ma sono risultati inutili nonostante la sensibilità a questo medicinale.”
Desi 10/10/2010 (cistite.info)
“abg [antibiogramma NdA] e vai di augmentin [antibiotico, NdA], nel mio caso...
L'augmentin mi ha causato candidosi orale e vaginale. E la cistite non è passata. Che fanno? Un altro ciclo di augmentin... Avevo perdite bianche persino in tutta la zona perianale...la bocca completamente bianca e dolorante...e la cistite ancora in corso.”
Moon 22/07/2012
“Il problema inizia ad agosto quando noto che qualche giorno prima del ciclo ho un forte stimolo ad urinare,senza bruciosi,solo fastidio al riempimento dell'uretra..ma il fastidio passa con l'arrivo del ciclo...coì va avanti per 3 cicli
Improvvisamente un giorno ad Ottobre(sempre qualcuno prima del ciclo) sento dei fastidi alla vescica e chiedo a mia mamma di darmi qualcosa (è un medico di base)..mi dice di aspettare qualche giorno se i fastidi non passano mi da qualcosa...I fastidi rimangono e dopo 2 giorni mi da la Norfloxacina...NON L'AVESSI MAI FATTO!!! il tutto peggiora...faccio l'urinocultura..PROTEUS MIRABILIS carica 200.00...sensibile a Amoxicillina..la prendo ma nulla...sensibile a Rocefin (punture)..le faccio e miglioro...sto bene due giorni...ma dopo il fastidio rimane...”
SallyRossi 18/11/2012 (cistite.info)

 

Bibliografia

  1. “Trattato di anatomia patologica clinica” M. Raso Vol II, Piccin, 1981, pag 371/379
  2. “Chirurgia. Basi teoriche e Chirurgia generale” R. Dionigi, Elsevier 2009, pag 1445
  3. “Patologia medica” AA. VV: Piccin, 1989,, pag 188
  4. “Malattie infettive” M. Moroni, R. Esposito, F. De Lalla, Elsevier Masson, 2008 pagg 634/637
  5. “Medicina interna sistematica” C. Rugarli, Elsevier 2010 , pag 917
  6. “Manuale di Chirurgia Generale” (2 voll.) G. Fegiz, D. Marrano, U. Ruberti , Piccin 1996, pag 2799
  7. “Infezioni delle vie urinarie” A. Bartoloni, Clinica di Malattie Infettive e Tropicali, Università degli Studi di Firenze
  8. “Il dosaggio della glicoproteina di Tamm-Horsfall: sfizio nefrologico o strumento diagnostico?” M. Marangella, M. Petrarulo, C. Bagnis, S. Berutti, C. Vitale, A. Ramello, UO Nefrologia Dialisi e Centro Calcolosi Renale, Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino
  9. “Trattato di medicina interna” G. Crepaldi, A. Baritussio , Volume 3, Piccin, 2003, pagg 3605-3606
  10. “Tamm-Horsfall protein: a multilayered defence molecule against urinary tract infection” M.D. Säemann, T. Weichhart, W. H. Hörl, G. J. Zlabinger, Medical University of Vienna, Vienna, Austria.1, Eur J Clin Invest. 2005 Apr;35(4):227-35
  11. “Andrologia clinica” W. B. Schill, F. H. Comhaire, T. B. Hargreave, Springer 2010, pag 402
  12. “Valutazione del ruolo della batteriuria asintomatica nella prevenzione delle recidive sintomatiche nelle giovani donne affette da UTI ricorrenti...” F. Meacci, T. Cai, N. Mondaini, L. G. Luciani, D. Tiscione, G. Malossini, S. Mazzoli, R. Bartoletti, 84°congresso nazionale SIU, Roma 23-26 ottobre 2011
  13. Manuale Merck per medici (http://www.msd-italia.it/altre/geriatria/sez_12/sez12_100.html)
classificazione della cistite come rosa dei venti

Le cistiti ( infezioniinfiammazioni delle vie urinarie) possono essere classificate in base a diversi fattori.

Fig. 8: Infezioni urinarie: i puntini sono i batteri, in grigio le zone infiammateFig. 8: Infezioni urinarie: i puntini sono i batteri, in grigio le zone infiammate

 

 

Classificazione della cistite in base alla localizzazione

Come si classificano le cistiti in base alla loro localizzazione?

 

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Classificazione della cistite in base alla presenza o assenza di batteri

Come si classificano le cistiti in base ai batteri?

  • cistiti batteriche (dette anche IVU, Infezioni delle Vie Urinarie), ossia infiammazioni della vescica dovute a batteri o altri germi patogeni
  • cistiti abatteriche, ossia infiammazioni della vescica non dovute a batteri o altri patogeni.

 

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Classificazione della cistite in base all'andamento clinico

Come si classificano le cistiti in base all'andamento clinico?

  • cistiti acute: in circa 3/4 dei casi l'infezione acuta si risolve definitivamente senza nuovi episodi collegati ad essa (cistite isolata); in 1/4 dei casi la cistite si ripresenta ciclicamente trasformandosi da acuta in cronica.
  • cistiti croniche (o ricorrenti): si definisce cronica una cistite che si ripresenta almeno 4/6 volte in un anno (la letteratura a riguardo è molto contrastante). Le infezioni croniche si suddividono in:
    • cistiti recidive (dovute allo stesso batterio responsabile dell'infezione precedente; i sintomi ricompaiono dopo circa una settimana dalla sospensione della terapia)
    • reinfezioni (dovute ad un batterio diverso da quello responsabile dell'infezione precedente; i sintomi ricompaiono dopo un periodo superiore alla settimana)
    • superinfezioni (oltre ai batteri precedenti se ne aggiungono di nuovi, cioè si ha sia reinfezione che recidiva).

Nel 95% delle cistiti croniche si tratta di reinfezioni, anche quando il batterio è sempre l'Escherichia coli poiché ne esistono centinaia di tipi diversi.

 

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Classificazione della cistite in base alla sintomatologia

Come si classificano le cistiti in base alla sintomatologia?

  • cistiti asintomatiche (fastidi e dolori sono assenti)
  • cistiti sintomatiche (fastidi e dolori sono presenti)

 

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Classificazione della cistite in base a patologie o alterazioni predisponenti

Patologie o alterazioni predisponenti che possono essere usate per classificare la cistite

  • cistiti semplici: non legate ad alterazioni, anomalie o patologie delle vie urinarie, del sistema nervoso, ormonali, o di altra natura.
  • cistiti complicate: dovute ad anomalie che predispongono l'individuo all'infezione, ne ostacolano la guarigione e ne favoriscono la cronicità. La letteratura ufficiale elenca tra queste alterazioni quelle a carico dell'apparato urinario (stenosi uretrale, calcoli, cistocele, diverticoli vescicali, reflusso vescico-uretrale, fistole), dell'apparato neurologico (vescica neurologica, vescica iperattiva, tetraplegia, paraplegia, sclerosi a placche, cisti di Tarlov, neuropatia del pudendo), la gravidanza, i cateterismi frequenti, le cistiti maschili. La letteratura medica classifica TUTTE le cistiti maschili come complicate, ritenendole sempre conseguenza di altre patologie o disfunzioni; considera invece semplici la quasi totalità delle cistiti femminili. Io preferisco ritenere complicate anche TUTTE le cistiti ricorrenti femminili considerando predisponenti anche le alterazioni a carico del sistema ormonale (menopausa, micropolicistosi ovarica), del sistema immunitario (aids, deficit immunitari, leucemie, leucopenie, tiroiditi, prolungate o ripetute terapie antibiotiche), dell'apparato genitale (vaginiti ricorrenti, candida, prolasso uterino, malattie sessualmente trasmesse, tumori genitali, endometriosi, vulvodinia, dispareunia) e muscolari (fibromialgia, contratture pelviche).

Le varie classificazioni elencate possono essere chiaramente sommate. Quindi potremmo avere, per esempio, un'infezione batterica delle basse vie asintomatica recidivante, oppure un'infiammazione cronica abatterica sintomatica, e così via.

 

Bibliografia

  1. “Trattato di anatomia patologica clinica” M. Raso Vol II, Piccin, 1981, pag 371/379
  2. “Chirurgia. Basi teoriche e Chirurgia generale” R. Dionigi, Elsevier 2009, pag 1445
  3. “Patologia medica” AA. VV: Piccin, 1989,, pag 188
  4. “Malattie infettive” M. Moroni, R. Esposito, F. De Lalla, Elsevier Masson, 2008 pagg 634/637
  5. “Medicina interna sistematica” C. Rugarli, Elsevier 2010 , pag 917
  6. “Manuale di Chirurgia Generale” (2 voll.) G. Fegiz, D. Marrano, U. Ruberti , Piccin 1996, pag 2799
  7. “Infezioni delle vie urinarie” A. Bartoloni, Clinica di Malattie Infettive e Tropicali, Università degli Studi di Firenze
  8. “Il dosaggio della glicoproteina di Tamm-Horsfall: sfizio nefrologico o strumento diagnostico?” M. Marangella, M. Petrarulo, C. Bagnis, S. Berutti, C. Vitale, A. Ramello, UO Nefrologia Dialisi e Centro Calcolosi Renale, Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino
    http://www.giornaleitalianodinefrologia.it/web/eventi/GIN/dl/storico/2000/gin_6_2000/666-Marangella.pdf
  9. http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJM199608153350703#t=article
  10. “Trattato di medicina interna” G. Crepaldi, A. Baritussio , Volume 3, Piccin, 2003, pagg 3605-3606
  11. “Tamm-Horsfall protein: a multilayered defence molecule against urinary tract infection” M.D. Säemann, T. Weichhart, W. H. Hörl, G. J. Zlabinger, Medical University of Vienna, Vienna, Austria.1, Eur J Clin Invest. 2005 Apr;35(4):227-35
  12. “Andrologia clinica” W. B. Schill, F. H. Comhaire, T. B. Hargreave, Springer 2010, pag 402
  13. “Valutazione del ruolo della batteriuria asintomatica nella prevenzione delle recidive sintomatiche nelle giovani donne affette da UTI ricorrenti...” F. Meacci, T. Cai, N. Mondaini, L. G. Luciani, D. Tiscione, G. Malossini, S. Mazzoli, R. Bartoletti, 84°congresso nazionale SIU, Roma 23-26 ottobre 2011
  14. Manuale Merck per medici (http://www.msd-italia.it/altre/geriatria/sez_12/sez12_100.html)